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- Cosa è il tartaro?
Il tartaro può essere definito come un insieme di depositi solidi e calcificati adesi in zone diverse del dente, sia nella porzione coronale che radicolare e all'interno della gengiva e delle tasche.
E’ formato da materiale duro che è composto da batteri, sali, residui alimentari e placca. Va rimosso mediante l’intervento dell’odontoiatra. L’accumulo di tartaro è un fattore eziologico della malattia parodontale.
- Cosa è la placca batterica?
La placca è costituita da più di trecento tipi di batteri, muco, residui di cibo e varie sostanze che si depositano sui denti, negli spazi tra uno e l’altro e sulle gengive.
La nostra bocca è piena di germi e questi trasformano gli zuccheri degli alimenti in acidi ; quest’ultimi attaccano lo smalto, distruggono la dentina (il tessuto duro che dà consistenza al dente) e generano la carie.
- Denti decidui
I denti decidui o “da latte” sono la prima dentatura dell’individuo. I denti da latte sono fondamentali per un corretto sviluppo dei denti permanenti che erompono sotto la guida dei decidui. I primi elementi da latte erompono intorno ai 6 mesi (centrali inferiori) e gli ultimi cadono intorno ai 12 anni (canini). È importante curare la dentatura decidua per permettere alla dentatura permanente di erompere in un ambiente sano e in posizione corretta. I decidui vanno preservati sani evitando che il bambino assuma cibi molto zuccherati come dolci e caramelle, evitando anche di addolcire con miele il succhiotto.
- Voglio proteggere denti e gengive
Con semplici accorgimenti è possibile mantenere una corretta igiene orale: basta dedicare almeno una decina di minuti al giorno alla cura della bocca, andare periodicamente dal dentista e non eccedere con i dolci, che favoriscono la comparsa della carie. Ogni tanto è utile liberare i denti dai depositi di tartaro che si creano quando la placca, permanendo troppo tempo a contatto con la saliva, forma uno strato duro sullo smalto dei denti. A lungo andare, infatti, il tartaro fa ammalare le gengive. Per eliminarlo può essere usato un ferretto di acciaio appuntito, manovrato dal dentista come un piccolo scalpello, o con l’aiuto di uno strumento a ultrasuoni che produce vibrazioni capaci di distruggere il tartaro senza intaccare le gengive.
- Voglio sbiancare i denti
Lo sbiancamento o «bleaching» ha lo scopo di indurre uno schiarimento del colore del dente. Si può eseguire con diverse tecniche nello studio odontoiatrico (con uso di lampade speciali, alcuni tipi di perossidi in varie concentrazioni), oppure a domicilio (mascherine notturne, strisce aderenti, ecc.), sia su denti vitali che non vitali. Non è nocivo per il dente( a patto di non esagerare).
I denti rimangono più chiari per diverso tempo dopo l'applicazione del gel sbiancante. Tuttavia i forti fumatori, i consumatori di caffè, the ecc. potrebbero aver bisogno di piccole applicazioni “di richiamo” per rinforzare l’effetto sbiancante.
- Il mio bambino è caduto e ha perso un dente, cosa devo fare?
Bisogna osservare se il dente è solamente fratturato in una sua porzione o se è stato completamente espulso dal cavo orale. Nel caso che il dente sia fratturato in una sua porzione, bisogna cercare di recuperare questa parte mancante, anche se non è sempre necessario. Si osservi se nella parte di dente che è ancora in bocca si possa notare un puntino rosso. Questo è indice di interessamento del nervo. Il bambino deve essere portato dal dentista anche in assenza di dolore. Se il dente viene completamente espulso bisogna recuperarlo al più presto, non detergerlo né fare altre manovre che non siano quelle di immergerlo nel latte. Se non vi è latte a disposizione si può farlo tenere in bocca al piccolo paziente, avendo cura che non lo ingurgiti. Bisogna portare il paziente nel più breve tempo possibile dal dentista, in modo che si possa procedere ad un reimpianto (possibilmente entro 30 minuti). Se il dente non è più visibile, ma non lo si trova sul luogo dell’evento, il paziente va portato dal dentista per effettuare una radiografia per valutare la possibilità di un’intrusione.
- Ho l'alito cattivo, cosa posso fare?
L’alitosi può avere diverse origini, alcune extraorali ed altre legate al cavo orale. L’alitosi può essere causata infatti da problemi al tratto respiratorio soprattutto a livello del sistema di pneumatizzazione dei seni paranasali, può essere dovuta a patologie del tratto gastroenterico, può essere legata a malattie sistemiche come il diabete e può essere generata da situazioni parafisiologiche come l’esagerato consumo di determinati alimenti. Le cause intraorali che possono dare luogo all’alitosi sono generalmente da ricondurre alla scarsa igiene orale, alla presenza di focolai infettivi attivi, alla comparsa di malattie degenerative o neoplastiche.
- Da qualche tempo mi dondolano i denti, che cosa devo fare?
La mobilità dei denti assume significati diversi nelle varie fasi della vita. È fisiologica durante la permuta, cioè quando si sostituiscono i denti decidui con quelli definitivi. È parafisiologica dopo un intervento di chirurgia parodontale che spesso di associa ad un incremento nella mobilità dei denti per qualche tempo. E’ patologica in età adulta, dove la perdita dei tessuti di sostegno (osso e gengiva) causa la mobilità. In questo caso ci si deve rivolgere al proprio dentista di fiducia.
- Da qualche tempo ho gengive arrossate che sanguinano spesso, che devo fare?
Una emorragia che si verifica durante le comuni manovre di igiene orale o addirittura spontaneamente è indice di una infiammazione gengivale. La placca batterica ed il tartaro che si accumulano intorno ai denti , se non vengono rimossi appropriatamente, creano infezione. L’ emorragia non deve indurre a ridurre ulteriormente le manovre di igiene orali, ma è una spia per recarsi dall’igienista ad eseguire le manovre di igiene appropriate.
- Ho un'aumentata sensibilità ai denti, posso fare qualcosa?
La sensibilità ai denti può insorgere a seguito di diverse situazioni. Se la sensibilità compare dopo un’otturazione, soprattutto se è stata eseguita con materiale compositi, non bisogna allarmarsi. Il fenomeno in genere è passeggero e si risolve spontaneamente nel giro di qualche giorno. Una sensibilità che compare in seguito alle manovre di igiene orale professionale è paragonabile alla prima e tende a risolversi spontaneamente. La sensibilità ai colletti dei denti è in genere da ricondurre ad errate manovre di igiene e può essere trattata con otturazioni estetiche o con innesti di tessuto connettivale.
- Si vedono dei bordini scuri su delle capsule fatte anni or sono, cosa si può fare?
Le protesi fisse hanno generalmente un’anima metallica che serve a dare solidità alla struttura e a garantire la chiusura del manufatto. Col tempo l’esposizione a livello vestibolare di questi margini crea degli inestetismi che spesso infastidiscono il paziente. La risoluzione del problema è il rifacimento del lavoro protesico, se possibile con materiali privi di metalli per evitare il ripresentarsi del problema in futuro.
- Quando devo portare il bambino per la prima volta dal dentista?
Il piccolo paziente va portato dal dentista dopo l’eruzione dei primi denti da latte e comunque entro il primo anno di vita. È utile dare una dimensione di sicurezza alla visita, per esempio vedendo prima come la mamma o il papà si sottopongano alla stessa, parlando con il dentista. Il bambino deve essere solo rassicurato senza venire sottoposto a qualsiasi trattamento. In questo modo la fobia da dentista viene eliminata sul nascere.
FAQ
- Cosa è il tartaro?
- Cosa è la placca batterica?
- Denti decidui
- Voglio proteggere denti e gengive
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